Appunti da un archivio di carta

In 30 anni di lavoro come designer, ho accumulato bozze, prove, varianti. Alcune sono diventate campagne pubblicitarie, altre sono rimaste nel cassetto. Ma in quelle scartate, a volte, si nasconde la parte migliore: un dettaglio, una composizione, un’intuizione che ho deciso di riprendere. A questi frammenti visivi si sono aggiunte nuove esplorazioni: illustrazioni, collage, forme astratte, nate da un processo manuale, lento e intuitivo. E’ il mio archivio di carta, realizzato a mano su carte di recupero, con segni, tagli e ricomposizioni. Una trasformazione che parte dal margine per generare immagini autonome, indipendenti dal loro contesto d’origine. Una piccola raccolta di opere originali, nate da ciò che era incompiuto, provvisorio, dimenticato. Segni di percorso, ora visibili.

Tracce in equilibrio

Ogni opera è realizzata su carta fragile, leggerissima, piegata e ripiegata, custodita in una piccola scatola. Le pieghe fanno parte del lavoro stesso: creano una texture modulare che richiama il linguaggio della grafica e ne diventa struttura. Sono nate da materia vissuta, realizzate con vernice acrilica, marker, nastro adesivo, strappi, segni, carta recuperata… Elementi “rovinati” che risuonano come diversità visibili, materia autentica.

Ogni pezzo è unico, disponibile in originale.